E’ di recente acquisizione fra i gli studiosi della scrittura l’uso dell’ SWT (Test Stelle e Onde) che fra i vari test proiettivi di personalità mostra peculiari caratteristiche di maneggevolezza da cui la sua utilizzazione a supporto o conferma del referto emesso con l’esame grafologico.
L’SWT ( Der Sterne-Wellen Test) ideato da Ursula Avé-Lallemant in anni di sperimentazione e ricerca sulle problematiche dell’età evolutiva, occupa un suo spazio specifico nella cosiddetta grafologia dinamica, e non può prescindere dallo conoscenza di alcuni criteri (simbolismo spaziale, studio ed analisi del tratto, lo studio ed analisi della forma e del movimento) propri al corpus teorico grafologico.
Se è vero che nel bambino l’SWT consente di stabilire il livello di maturità intellettivo-affettiva, è altrettanto certo che lo stesso Test può con successo essere applicato agli adulti consentendo approfondite analisi di personalità, come “mezzo supplementare di accesso ai modi e ai contenuti del vissuto del soggetto”, e permettendo di tracciare un quadro globale sia sul versante emotivo che su quello più strettamente razionale.
Nella sua sintetica ma profonda trattazione l’ideatrice del TEST sottolinea alcune specifiche differenze fra l’SWT e l’esame grafologico: quest’ultimo, infatti, rivela le “disposizioni comportamentali” del soggetto, mentre l’SWT fornisce specifiche indicazioni sulle relazioni e sull’influenza che l’inconscio esercita nei diversi livelli della psiche. Sotto questo profilo l’SWT apre nuovi inaspettati orizzonti : il soggetto disegnando “sperimenta ed associa inconsciamente il suo mondo, la sua esperienza: paesaggio, simboli primordiali” (U. Avé-Lallemant), e si trova perciò provocato dalla consegna del Test ad una raffigurazione codificata del suo mondo interiore.
E’ quel che accade spontaneamente nel sogno, in cui il sognatore ha un’immagine insospettata di sè, rivelandosi contemporaneamente l’io ed il sé occultati in una simbologia vivente specchio della attuale situazione esistenziale.
Nel disegno, come nel sogno, hanno un ruolo determinante i simboli archetipici: l’acqua, le stelle nella loro forma ed importanza variabile, il cielo, le onde, ed altri elementi che spesso il soggetto finisce volontariamente con l’includere nel disegno (la luna, la spiaggia, gli uccelli, i pesci, gli scogli, le barche, l’isola, ecc.).
Sulla necessità di approfondire il significato simbolico di tali elementi ci soffermeremo più oltre, sottolineando che l’interpretazione, pur collegata al valore archetipico del simbolo stesso, non può prescindere dalla conoscenza del vissuto individuale e dalla storia familiare di ognuno.
I simboli che vengono imposti dal SWT sono soltanto due: le onde del mare, ed il cielo stellato; malgrado ciò la variabilità interpretativa è estremamente multiforme: ed accade inoltre che nella riproduzione di questi due soli elementi naturali ciascuno inserisca imprevedibili aggiunte e varianti, che alla fine faranno di ogni test il prodotto unico della personalità che lo esegue.
Il simbolo del mare, ad esempio, evoca in noi il senso della continua dinamica della vita: le onde con il loro fluire e rifluire sono trasformazione e rinascita, immagine di vita e di morte al tempo stesso.
Dalle profondità del “mare”, inconscio interiore, possono tuttavia emergere terribili mostri: trascinati da correnti mortali o apportatrici di insperata nuova energia.
Non va dimenticato che da tempi remoti l’immagine del mare rappresenta le passioni umane, con le sue improvvise tempeste o con splendidi tranquilli paesaggi al tramonto, con la sua energia vivificante e rigeneratrice o la sua temibile capacità distruttiva.
Tutto questo evoca in ognuno di noi il sentimento del mare e delle sue onde. La maniera quindi di rappresentarlo graficamente non potrà non assumere i connotati della emotività di ognuno.
Placide, tranquille onde ininterrotte saranno il tono emotivo di una persona che non si fa dominare dai propri sentimenti, amministrandoli saggiamente. Onde tempestose, schiumose, annerite dalla foga esprimeranno al contrario la tempesta emotiva dell’ansia e della passionalità senza controllo.
I tentativi (più o meno riusciti) di razionalizzare graficamente il movimento riportandolo in una sequenza armoniosa esprimeranno la facilità/difficoltà ad incanalare il sentimento nell’ambito del razionale senza lasciare nulla al caso.
Un mare piatto e senza vita, alla fine, ci rivelerà una grave caduta del tono umorale, un disinteresse per la vita, una mancanza di affettività e di emozioni che spesso caratterizzano la follia.
Ulteriore elemento simbolico che il Test impone di rappresentare è il il cielo, sotto forma di volta stellata. E’ simbolo questo fra i più arcaici e suo tramite si esprime il concetto stesso della divinità, della trascendenza, dell’infinito inaccessibile, dell’eternità immutabile, del desiderio stesso di elevazione dell’uomo. Per estensione diventa simbolo della coscienza dell’uomo, luogo delle aspirazioni dello spirito di purezza incontaminata. L’assoluto reso tangibile allo sguardo è frequentato dai corpi astrali, le stelle, anch’esse simboli dello spirito che fa luce nelle tenebre con la forza delle proprie idee, delle proprie convinzioni, nel buio assoluto della notte dell’inconscio.
Variamente rappresentate nel test le stelle rivelano o negano armonia alla composizione quando raffigurano una “costellazione” graficamente equilibrata e tuttavia esprimono forza (stelle grandi) e necessità di chiarezza nelle proprie idee, o al contrario debole vivacità (stelle puntiformi, appena accennate) di spirito e di interessi, o monotonia e disinteresse (una catena rettilinea di stelle).
Un astro centrale (la luna o altra stella) che spicchi per evidente centralità o chiarezza rappresenta il tema dell’Io ideale: delicatamente tratteggiato (insicurezza) o evidenziato con durezza (egoismo, narcisismo) in tutte le possibili varianti ci potrà ragguagliare sui sentimenti vissuti dall’Io.
In sintesi il test stelle onde con le suggestioni proposte all’inconscio è una vera “finestra” che apre allo sguardo di un attento ed addestrato osservatore squarci di vedute altrimenti irrivelabili.
Il grafologo che quindi si accosti alla decifrazione del test potrà coglierne l’utilità in una doppia chiave di lettura: una certamente legata alla gestualità del segno (simbolismo spaziale, modalità del tratto), l’altra al simbolo ed alla rappresentazione che più direttamente si rapporta all’inconscio.
Non è qui nostro compito riassumere o parafrasare il lavoro della U.Avé-Lallemant e quindi lasciamo all’interesse di chi legge approfondire l’argomento più strettamente connesso agli aspetti grafologici del Test.
Proponiamo alla attenzione del lettore alcuni casi particolarmente approfonditi sui quali la sola analisi grafologica non avrebbe probabilmente consentito di arrivare alla radice del problema e di abbreviare conseguentemente i tempi di terapia.
Esempi di Test Stelle Onde