Grafologia e psicologia del profondo Junghiana

 

 

 

Il pensiero junghiano e le correlazioni grafologiche

 

Una necessaria breve esposizione sulle linee essenziali del pensiero di Jung si impone prima ancora di affrontare il problema delle correlazioni fra scrittura e archetipi junghiani, la cui comprensione verrebbe ad essere solo parzialmente compresa senza il necessario antefatto.

Ciò non toglie che sia solo una nostra pretesa quella di voler riassumere in questa sede i contenuti del pensiero di Jung, per cui rimandiamo i nostri visitatori volenterosi allo studio delle opere che direttamente ed esclusivamente trattano i temi che qui succintamente riportiamo.

 

Studiando il sistema di funzionamento della psiche Carl Gustaf Jung, approda ad un primo importante traguardo relativo al modo di funzionamento della energia psichica, la libido.

Con il suo concetto di libido Jung supera i ristretti ambiti freudiani che ancorano la libido solo agli istinti sessuali.

Per Jung la libido è pulsione vitale, generata dal profondo, che sottende una "forza che va" in senso dinamico. Tutto il pensiero di Jung si basa sul Principio di Polarità : ovvero sulla tensione dinamica degli opposti che genera energia. La psiche ha dunque una struttura dinamica, retta dalla legge della Opposizione dei Contrari.

Senza questa opposizione non esisterebbe equilibrio e neanche la vita stessa. La morte nasce dalla vita e la vita dalla morte, in un continuo perpetuo divenire, così come la Natura nelle sue cicliche alternanze rinnovatrici (estate-inverno - giorno-notte, ecc.). Così anche nell’uomo il principio di opposizione dei contrari impone che la coscienza debba confrontarsi con l’inconscio (Ombra), che l’istinto si confronti con lo spirito, l’introversione con l’estroversione, l’Animus con l’Anima.

Senza questo continuo confronto la vita non conoscerebbe equilibrio e non vi sarebbe slancio vitale, nessuna pulsione, nessuna dinamica interiore.

L’individuo sano è quello che è riuscito a contemperare le opposte energie, amministrandole e governandole nella certezza che ciò che è umano non può che essere relativo.

Anche nella scrittura possiamo ritrovare questi equilibri o disequilibri, dice Klages: " tutto nella vita nasce dalle tensione dei contrari e la vita della scrittura consiste nell’intensità della Forma, espressione di vita è nel Ritmo, espressione dello Spirito è la rimozione del Ritmo con la forza regolatrice della Legge".

Roda Weiser, come Pophal, vede il ritmo di base come espressione della tensione tra gli opposti dinamismi della psiche, per cui un buon ritmo di base ( percorso da una lieve oscillazione di contrazione - rilasciamento) non può prescindere da un raggiunto equilibrio interiore.

 

L’orientamento della libido

L’orientamento di questa energia nei riguardi dell’oggetto esterno qualifica la diversa disposizione dei soggetti: avremo quindi soggetti estroversi se la libido scorrerà dal soggetto verso l’oggetto eterno, e soggetti introversi in cui la libido scorre verso l’immagine soggettiva dei dati intrapsichici.

In entrambi i soggetti alla azione cosciente, e cioè allo scorrere della libido nel senso descritto, fa da controcampo al livello inconscio una azione uguale e contraria. Per cui ad esempio il tipo introverso, che normalmente si ritrae dall’oggetto, è da questo influenzato a livello inconscio.

Nel suo inconscio quindi l’introverso è un estroverso.

 

 

Nota di correlazione grafologica

 

 

Secondo gli autori d’oltralpe l’attitudine della libido nella scrittura va studiata ed individuata esclusivamente nel tratto.

Se il tratto è netto, denso, serrato, rilucente, chiuso, e quindi condotto con una certa tensione il soggetto è introverso.

Se invece il tratto è pastoso, fiacco, opaco, con zone bianche, tendenzialmente rilasciato, allora l’attitudine è estroversa.

 

 

Oltre a questi due orientamenti tipologici (tipi estroversi e tipi introversi) Jung individuò quattro funzioni che definì come "forme di attività psichica che in circostanze diverse rimangono fondamentalmente uguali a se stesse".

Esse lavorano in gruppo opposto e sono da un lato le funzioni razionali : Il Pensiero ed il Sentimento; e dall’altro la coppia delle funzioni irrazionali Sensazione - Intuizione.

Le funzioni Pensiero-Sentimento sono qualificate da Jung come razionali perché funzionano sulla base di valori obbiettivi e ne seguono le leggi, mentre l’altra coppia (Sensazione Intuizione) è qualificata come irrazionale perché si basa su dati soggettivi.

Da ciò si evince chiaramente che irrazionalità e razionalità sono per Jung definizioni che nulla hanno a che vedere con le capacità intellettive del soggetto.

Questa quaternità di funzioni è disposta in coppie opposte per cui da un lato troveremo fronteggiarsi il Pensiero ed il Sentimento, dall’altro la Sensazione e l’Intuizione.

Disposte in un cerchio le quattro funzioni si dispongono così:

 

Pensiero

Sensazione---------------------------Intuizione

Sentimento

 

Nei vari soggetti solo una delle quattro funzioni potrà svilupparsi ed essere dominante, trovandosi nel campo della coscienza. L’altra appartenente alla stessa coppia sarà necessariamente la funzione inferiore, perché non sviluppata ed ignorata dalla coscienza.

La terza funzione potrà assumere il ruolo di funzione ausiliaria, mentre alla quarta sarà riservato il compito della mediazione con l’inconscio (funzione mediatrice).

Avremo quindi, a scopo esemplificativo, otto tipi psicologici (fra parentesi abbia messo la funzione inferiore che è ignorata dalla coscienza ed agisce nell’inconscio):

 

1. Pensiero estroverso (Sentimento introverso inferiore)

2. Pensiero introverso (Sentimento estroverso inferiore)

3. Sentimento estroverso ( Pensiero introverso inferiore)

4. Sentimento introverso ( Pensiero estroverso inferiore)

5. Sensazione estroversa ( Intuizione introversa inferiore)

6. Sensazione introversa ( Intuizione estroversa inferiore)

7. Intuizione estroversa ( Sensazione introversa inferiore)

8. Intuizione introversa ( Sensazione estroversa inferiore)

 

 

 

I quattro tipi razionali

 

 

1. Il pensiero estroverso (Sentimento introverso inferiore)

 

E’ classicamente l’organizzatore di aziende, il manager, il grande avvocato, l’uomo d’affari, insomma chi ordine nel caos esterno grazie alle sue capacità di attenersi ai fatti e di giudicarli in quanto tali. Il tipo di pensiero estroverso sa mettere ordine nelle cose esterne, sa fare chiarezza introducendo ordine lì dove regna la confusione.

A livello inconscio si lascia guidare dal sentimento introverso per cui tali soggetti hanno in genere un attaccamento mistico, magari un po’ infantile verso alcuni ideali o altre persone, che tuttavia si guardano bene dal rendere palese. Il loro sentimento raramente viene in superficie e quando dovesse farlo stupisce per l’ingenuità e l’infantilismo con cui viene espresso.

 

2. Il Pensiero introverso (Sentimento estroverso inferiore)

 

Al contrario del tipo precedente a costoro non interessa tanto il mondo esterno, quanto il proprio mondo interiore, il mondo delle idee. Sono soprattutto dei teorici cui interessa in luogo principale la speculazione, la verifica teorica più che la sperimentazione pratica.

Sulla base delle loro idee studiano e si applicano al mondo esterno, senza rimanerne per nulla condizionati.

A livello inconscio hanno una funzione Sentimento estroverso allo stato inferiore: quando manifestano i loro sentimenti ( e lo fanno di frequente) in modo molto evidente, con grande genuinità ed ardore primitivo.

 

3. Il Sentimento estroverso (Pensiero introverso inferiore)

 

Sono individui (più frequenti fra le donne) con alto grado di adattabilità, di socievolezza forse talora un po’ frivola e superficiale, ma sempre circondati da molti amici. Essi sono in grado di partecipare empaticamente alle sofferenze e alle gioie degli altri, per cui riescono in genere ben accetti.

La loro funzione inferiore inconscia è il pensiero introverso per cui evitano di impegnarsi in pensieri teorici e in dialoghi speculativi, o più semplicemente di pensare.

La loro funzione inferiore talora li fa diventare ipercritici nei confronti di tutti, ma anche di se stessi. Nel loro inconscio ritengono di essere delle nullità, per cui malvolentieri sopportano la solitudine che li lascerebbe in preda a tali pensieri, cercano la compagnia e diventano noiosi.

 

4. Il Sentimento introverso (Pensiero estroverso inferiore)

 

Hanno in genere difficoltà ad esprimere i loro valori soggettivi in modo immediatamente comprensibile . Si adattano alla vita tramite il sentimento, ma in modo silenzioso e senza essere di disturbo agli altri. Pur essendo dei passionali vengono giudicati da tutti come freddi ed enigmatici e per questo godono di un certo fascino.

La loro funzione inferiori può spingerli a verso ruminazioni interiori, a diventare ipercritici, ad accentuare la loro sospettosità di base, accentuando la loro tendenza all’intrigo.

 

I 4 tipi irrazionali

5. Sensazione estroversa (Intuizione introversa inferiore)

 

La loro capacità principale è quella di poter ricevere sensazioni dagli oggetti esterni: ciò gli consente di relazionare con il mondo esterno in modo pratico e concreto. Sono realisti, amano la sicurezza dell’oggi, temono i cambiamenti, sono sensuali, buongustai, si attaccano agli oggetti da cui spesso dipendono. Per questo possono diventare esteti raffinati, ma senza scrupoli, e volgari gaudenti.

La loro funzione inferiore li spinge ad avere oscuri presagi, minacciose premonizioni di disgrazie sempre rivolte a se stessi.

 

6. Sensazione introversa (Intuizione estroversa inferiore)

 

I soggetti di questo tipo sono sensibili agli oggetti, ai colori, ai suoni, alle impressioni che hanno in loro una risonanza interiore. All’apparenza svagati ed assenti sono invece creativi, o amatori d’arte. Spesso anche scrittori o poeti. La loro funzione inferiore è causa di visioni magiche, irrealistiche del mondo esterno, comunque mai rivolte a se stessi, ma del tutto impersonali.

 

7. Intuizione estroversa ( Sensazione introversa inferiore)

 

I soggetti appartenenti a questa tipologia amano le nuove opportunità, le nuove idee, ogni cosa che si proietti nel futuro, mentre temono la staticità e la stabilità.

Così come rapidamente intraprendono, altrettanto rapidamente decidono di abbandonare quello che hanno creato se non li stimola più.

Fedeli alle loro intuizioni più che alle regole prefissate rischiano di diventare improduttivi quando si lasciano sedurre da tante idee e proposte che giudicano stimolanti.

La loro funzione inferiore li spinge a trascurare le proprie necessità fisiche, siano esse relative alla salute, come anche relative a ciò che gravita attorno alle loro necessità materiali.

 

8. Intuizione introversa (Sensazione estroversa inferiore)

 

In questo caso l’intuizione e la creatività è rivolta al mondo interiore e non a quello esterno. Artisti, poeti, profeti appartengono a questa categoria. La loro percezione del mondo è al di là delle apparenze, riuscendo a penetrare spesso l’inconoscibile (veggenza).

La loro funzione inferiore li fa eccedere in modo grossolano, primitivo e spesso infantile nei piaceri della tavola; ma soprattutto li rende estranei al mondo esterno cui partecipano con disattenzione, con scarsa attenzione, e senza concentrazione.

 

 

NOTA di Correlazione grafologica

 

Possiamo riconoscere le varie funzioni tenendo presente questi assunti di base:

1. Le funzioni razionali (Pensiero - Sentimento) sono riconoscibili per la loro "azione strutturante sulla forma" (C. Bourreille) modellata con precisione, equilibrio e regolarità. Sono evidenti anche la scelta di chiarezza e leggibilità, la disposizione ordinata nella pagina, l’equilibrio fra neri e bianchi.

2. Le funzioni irrazionali (Sensazione - Intuizione) sono caratterizzate dalla varietà della forma non più strutturata o ipostrutturata, dal movimento, da un squilibrio fra neri e bianchi, da una tenuta discontinua della linea di base.

In particolare:

Il Pensiero: condizionerà il calibro ( generalmente piccolo o medio-piccolo), conferendo precisione e leggibilità.

Il Sentimento: determinerà un calibro un po’ più grande, dalla forma ben strutturata, con prevalenza della zona media, invogliando curvilineità ed ampiezza nella scrittura;

La Sensazione: porterà spessore e pastosità al tratto, aderenza alla linea di base per una maggiore "pesantezza" del tracciato, sviluppo proporzionalmente maggiore degli allunghi inferiori.

L’Intuizione : va vivere e vibrare il tracciato grafico, lo rende instabile alla ricerca del bianco che spesso è più evidente rispetto alle masse nere, stimola le ineguaglianze; anche il calibro diminuisce sotto la sua spinta, mentre la strutturazione della forma tende a rarefarsi fino ad annullarsi.

In conclusione se il pensiero conferisce forma e leggibilità, il sentimento dà ampiezza al tracciato, la Sensazione lo appesantisce vincolandolo alla linea di base, l’Intuizione tende a smaterializzarlo, liberandolo dalla costrizione della linea di base e dalla forma.

 

 

NOTA di Redazione: Gli esempi di scritture saranno pubblicati nelle pagine: Esercitazioni Grafologiche

 

 

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